Bene protetto dall'UNESCO | |
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Mathildenhöhe Darmstadt | |
Patrimonio dell'umanità | |
Hochzeitsturm nella Mathildenhöhe di Darmstadt | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (ii)(iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2021 |
Scheda UNESCO | (EN) Mathildenhöhe Darmstadt (FR) La Mathildenhöhe à Darmstadt |
La locuzione Colonia degli artisti di Darmstadt (Darmstädter Künstlerkolonie in tedesco) si riferisce sia ad un gruppo di artisti dello Jugendstil, sia alle costruzioni della Mathildenhöhe ("Altura di Matilde") a Darmstadt, in cui vissero e produssero le loro opere tali artisti. Essi furono ampiamente finanziati da mecenati e lavorarono assieme a colleghi che idealmente condividevano il medesimo gusto estetico.
La colonia degli artisti nacque a Darmstadt intorno al 1900, patrocinata dal granduca d'Assia Ernst Ludwig von Hessen. Egli tentò di mettere in atto quell'idea della Guild of Handcrafts perseguita da vittoriani come Ruskin e Morris, realizzando un villaggio-atelier che comprendeva abitazioni-studio, un laboratorio-scuola e la sua stessa residenza. L'obiettivo della colonia era promuovere la crescita economica della regione mediante la presenza dei più importanti artisti di lingua tedesca, i cui lavori vengono presentati al pubblico in una serie di esposizioni; per questo motivo è possibile affermare che Darmstadt ha costituito una tappa intermedia fra la concezione dell'"arte per l'arte" e la successiva alleanza col mondo economico. Scopo della colonia era anche quello di raggiungere l'ideale di unità delle arti. Nel progetto furono coinvolti personaggi come J.M. Olbrich (il quale costruì il villaggio stesso), P. Behrens e G. Metzendorf.[2] Quella di Darmstadt si rivelò col tempo una sperimentazione "timida" ed economicamente fallimentare (presentava costi altissimi), tuttavia contribuì, attraverso le varie esposizioni, a concretizzare gli ideali Arts and Crafts.